La Corte di giustizia europea, con la sentenza della causa c-50/14 depositata il giorno 28 gennaio 2016, ha dato il via libera alla possibilità che le associazioni di volontariato ottengano dalla pubblica amministrazione l’affidamento diretto dei servizi di trasporto sanitario.
Tale pronuncia è scaturita dall’opposizione di alcuni rappresentanti di servizio taxi e autonoleggio ad un provvedimento con il quale un Asl aveva disposto l’affidamento diretto in convenzione del servizio di trasporto dializzati a vantaggio di alcune associazioni di volontariato a fronte del mero rimborso delle spese da parte dall’ente pubblico.
La Corte Ue, chiamata, dunque, a pronunciarsi dal Tar in ordine ai limiti entro i quali l’Ue ammette un affidamento diretto, ha dichiarato che il diritto dell’Unione consente alla normativa nazionale di autorizzare l’affidamento diretto di un servizio pubblico, senza gara e pubblicità e con il solo rimborso delle spese, alle associazioni che operano nel sociale e senza finalità di lucro, al contempo la Corte Europea ha precisato che le attività commerciali potranno essere svolte dalle associazioni solo e soltanto se rappresenteranno una minima parte della complessiva attività, e saranno rivolte solo a scopi benefici dell’associazione stessa).
E’ stato specificato, infine, che l’autorità in procinto di concedere l’affidamento, secondo le norme europee, non è tenuta a comparare le offerte delle diverse associazioni.